Antica osteria al Favri nasce nel 1865 e rimane di proprietà della famiglia Fornasier da allora si sono succedute varie gestioni tra cui “Ustin dal Favri” D’Andrea
negli anni 50, la zia Ida fino agli anni 80 con la nipote Giovannina e Jacu, fino agli anni 90 dove Leandro Fornasier vignettista e inventore già perito aereonautico illustra con gusto e fantasia l’osteria rendendola veramente unica ed originale frequentata da artisti intellettuali diventa baricentro culturale e politico a livello provinciale facendo parlare di se soprattutto per aspetti di grande ospitalità e frizzante verve intellettuale.
Le conoscenze artistiche e culturali del tempo resero celebre il Favri in tutta la provincia, ma le frequentazioni paesane del quotidiano rendevano l’ambiente unico e vero.
Tutti i personaggi che da sempre “erano l’osteria” fecero prendere spunto a Leandro per fissare ed esaltare la semplicità originalità e spontaneità . Sentire suonare l’armonica a bocca da “Pancino” la chitarrina dal “Checchi” o il piano dal Meo in quegl’anni era una consuetudine da cui lo spettacolo era tale da ispirare Leandro a cognare un termine originalissimo quale “Cabaret agricolo” (marchio registrato) Ulteriore marchio che da sempre usato da Leandro era H.T.C. (che stava a Humor Terapic Center) Quale simbolo in calce ad ogni vignetta da lui fatta fin dagli anni 70 ne faceva una al giorno fino alla sua morte nel 2008.
Nel ottobre del 1993 prendo in gestione io con passione e amore ho cominciato a svolgere questa attività.
Filosofia dei prodotti freschi poco elaborati e di qualità tipo la pasta, i salumi del territorio, formaggi, il frico, carne locale tradizione che poi l’osteria ha portato avanti.
Il vino mescita di vini di qualità al calice di aziende rinomate, bianchi, bollicine e vario genere.
All’epoca esisteva solo l’enoteca a Spilimbergo che faceva queste cose. Ispiratori sono stati Stefano Gislon e Stefano Zanier veri mattatori da banco e grandi conoscitori.
Il tavolo molto informale come lo trovi adesso, una tovaglietta di carta, un bicchiere per l’acqua un tovagliolo le semplici posate e un buon bicchiere di vino. Le pietanze che all’epoca curavo io personalmente.
Specialità: salumi e formaggi locali, le erbe la rosa di Gorizia i funghi